Resoconto della Conviviale del 4 aprile 2023
Il Presidente Enrico Lupi, aprendo la conviviale, da Vinicio, ha salutato con piacere il ritorno del Past Governor Mario Baraldi, assente per un paio di mesi per problemi di salute ed ha sottolineato la presenza di numerosi ospiti richiamati dalla curiosità per l’argomento della serata: relatore il nostro socio Vittorio Giovetti che ci ha parlato de “I ‘monti della luna’: la mia salita sul Kilimangiaro”.
Ma prima di passare la parola al relatore, il Presidente ha dato luogo ad una cerimonia tra le più importanti per la vita del Club, la spillatura di una nuova socia. E’ entrata nel nostro Club Claudia Dondi, sorella della nostra socia Daniela, presentata da Elisabetta Bertellini, che ne ha letto un breve curriculum e sottolineato che sarà un ottimo acquisto per la nostra famiglia. L’Assistente del Governatore per l’Area Ghirlandina Eugenio Boni ha spillato Claudia Dondi, che poi ha letto il giuramento del rotariano. Ma abbiamo avuto anche un’altra bella cerimonia, il trasferimento nel nostro Club di una rotariana proveniente dal Rotary Club di Malmö in Svezia: Cristina Broglia, che si è autopresentata sottolineando il suo ingresso nel Rotary in Svezia, in quanto là per lavoro, e la gioia per la straordinaria accoglienza che ha ricevuto dal nostro Club.
Vittorio Giovetti ha poi preso la parola per parlarci della sua straordinaria avventura dell’ascesa al Kilimangiaro nel 2015: il Kilimangiaro è una imponente montagna che si erge isolata, con la vetta incappucciata di ghiaccio, a livello dell’equatore. Ci sono sei itinerari principali di salita: quello scelto dal suo gruppo era quello di Machame, l’unico non attrezzato, ma probabilmente il più spettacolare dal punto di vista paesaggistico. Accompagnato da numerose bellissime fotografie, Vittorio ha ripercorso le varie tappe della sua ascensione: dall’arrivo al campo base per l’incontro con le guide e la successiva scelta, da parte delle guide stesse, di un congruo numero di portatori, alla partenza vera e propria per un’avventura di sei giorni per raggiungere la vetta. Il fatto che l’itinerario non fosse attrezzato significava che si doveva portare tutto con sé e che per parecchi giorni non si incontrava nessuno, quindi si doveva essere autonomi.
L’ascesa è stata spettacolare, perché si sono attraversate varie tipologie ambientali con panorami completamente diversi ma sempre stupefacenti: all’inizio la giungla, poi il bosco, poi le conifere. Dopo i tremila metri si è passati ad un ambiente fatto di pietraie, per poi entrare in una zona di roccia e lava (il Kilimangiaro è un vulcano) per finire nel ghiacciaio. L’ascesa non è una vera scalata di roccia, ma un vero e proprio trekking, impegnativo per la durata e per l’ossigeno che calava man mano che si saliva di altitudine. Un grosso problema è l’acqua da bere, che ovviamente non può essere trasportata in quantità idonea per tante persone e per tanti giorni: la soluzione stava nell’utilizzare l’acqua di sorgente che si incontrava spesso e sanificarla chimicamente in apposite taniche.
La conquista della vetta è sicuramente un momento emozionante ed indimenticabile. Subito dopo è iniziata una rapida discesa che ha portato al campo base di partenza, dove i partecipanti sono stati insigniti di un prezioso diploma di conquista della vetta: con un saluto ed un ringraziamento particolare ai portatori che rendono possibili le ascensioni altrimenti forse improponibili, la conquista del Kilimangiaro si è conclusa.
Vittorio Giovetti si è poi concesso alle numerose domande degli ospiti presenti, che hanno spaziato su vari temi: dall’incontro con animali, negato da Vittorio, alle ore di cammino giornaliero, circa 6-8 ore, al mal di montagna, che all’equatore è molto meno presente che altrove, alla gestione dei rifiuti, accuratamente raccolti e portati a valle dai portatori.
Al termine della interessantissima relazione, il Presidente Enrico Lupi ha dato notizia delle dimissioni di Giovanni Conti e Giovanni Battista Chiossi, che portano il saldo, considerando i nuovi ingressi, a meno uno dall’inizio dell’anno rotariano.
La serata si è conclusa con la consegna di un uovo pasquale ai presenti, da noi acquistato, a mò di service, dall’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti.
Un caro saluto
Claudio Colombi