Resoconto della serata del 18 luglio 2017
Il borgo fortificato del Castello di Serravalle ha origini antiche, formatosi a difesa dell’esarcato di Ravenna contro le invasioni barbariche, fu raso al suolo dai Longobardi nell’ VIII sec. per la sua posizione strategico-militare e fu ricostruito nel Medioevo sulle fondamenta romane. Nell’anno 800 diede asilo a Carlo Magno diretto a Roma a farsi incoronare Imperatore.
Fino al 1109 fu feudo di Matilde di Canossa, successivamente della nobile famiglia dei Boccadiferro sotto cui raggiunse il massimo dello sviluppo, presentandosi magnificamente fortificato con un bel cassero, una possente rocca, torri dentro e fuori le mura, passaggi sotterranei ed un grande fossato. Notevole la torre del 1227 con la porta archiacuta. Resta famosa la battaglia di Zappolino del 1325 tra bolognesi di parte guelfa, sconfitti, e modenesi ghibellini, alla quale presero parte 35.000 fanti ed oltre 4000 cavalieri ed in cui si contarono più di 2000 morti. L’episodio fu narrato dal poeta modenese Alessandro Tassoni nel poemetto eroicomico “La Secchia Rapita”.
Verso il 1450 furono distrutte le fortificazioni e cintate le torri per assumere nel XVI secolo l’aspetto attuale: Castello, dimora gentilizia ed il resto del borgo centro di residenza civile. Il Castello racchiude affreschi del ‘700, arredi e mobili antichi. Non mancano le leggende: si narra di un tal Boccadiferro che ebbe dodici mogli, le quali in certe notti si aggirano nei passaggi sotterranei e nei grandi saloni cercando il loro signore.
Il territorio vide frequenti passaggi di mano, prima proprietà dei Visconti, poi dei Bentivoglio ed infine divenuto parte dello Stato Pontificio. Dal 2014 il Comune di Castello di Serravalle con i comuni di Bazzano, Crespellano, Monteveglio e Savigno ha dato vita all’unico comune Valsamoggia.
La conviviale per soci, coniugi e ospiti del 18 Luglio si è tenuta presso il Borgo Medioevale del Castello di Serravalle nel Comune di Valsamoggia per celebrare la Festa di Mezza Estate. Un gruppo è partito in pullman dalla stazione Piccola sempre nell’ottica di creare un maggiore affiatamento fra i soci. Quando siamo arrivati siamo stati ricevuti dalla Signora Lella Cavazzoni Pederzini che ci ha fatto ammirare la suggestiva cornice medievale, un luogo affascinante. L’aperitivo è stato servito nella torre dopo di ché si è proseguito nella visita del borgo fortificato del Castello, che ancora oggi mantiene intatto tutto il suo fascino. Il Borgo era a difesa delle invasioni barbariche e successivamente è stato raso al suolo dai Longobardi poi ricostruito nel Medioevo sulle fondamenta romane e nell’800 ha dato asilo a Carlo Magno. E’ stato feudo di Matilde di Canossa e poi conteso tra la ghibellina Modena e la guelfa Bologna, disputa finita con la sconfitta dei Bolognesi.
La cena si è svolta nel palazzo signorile adiacente la torre. Oggi il borgo si compone di una torre campanaria cinquecentesca e di una bella loggia da cui si accede all’Ecomuseo della Collina e del Vino. Era presente alla serata Vasco un ragazzo spagnolo socio Rotaractiano che si è trasferito a Modena perché lavora in Maserati. Il Presidente alla fine della conviviale dopo avere ricordato i prossimi appuntamenti di Luglio ed Agosto ha omaggiato la Signora Lella Cavazzoni Pederzini del gagliardetto del Club e la ha ringraziata dell’invito e della splendida serata.
Il presidente Brizzi con questa serata ha voluto dare un esempio di valorizzazione del patrimonio artistico privato e come segno tangibile per l’ospitalità, ma in generale come ringraziamento per l’impegno che i proprietari impiegano nel mantenimento costante di questi beni che richiedono un’attenta e continua manutenzione ed un ingente impegno economico ha offerto a nome del Club un contributo di 1.000 euro per il restauro di una tempera su muro di Flaminio Minozzi del 1700 (circa).