La serata del 25 febbraio
Ci troviamo alla Secchia Rapita per un Interclub col Rotary Modena L.A. Muratori : ospiti della serata sono il geologo Dr. Pier luigi Dallari dello Studio Geogrup e il Dr. Daniele Brunelli ricercatore di petrografia dell’ Università di Modena che ci parlano di “Geologia della pianura Padana e terremoto”. Si è deciso di organizzare questa serata per cercare di comprendere la situazione morfologica del nostro territorio anche a fronte dell’alluvione del mese scorso che ha di nuovo colpito una parte della nostra provincia che già duramente gravata dal terremoto stava cercando di rialzarsi e ripartire. Tra l’altro il Dr. Dallari ha contribuito con l’architetto Stefano Righi del Rotary di Carpi alle misurazioni per la struttura del Palarotary che è quasi pronta per essere consegnata alla popolazione di Mercadello.
Il Presidente Marco Righi, prima di passare la parola agli oratori, ci ricorda il ballo in maschera di carnevale organizzato il 28 febbraio al Golf Club dalle 21,30 dal Rotary Club Castelvetro Terra dei Rangoni, il cui ricavato sarà devoluto alle popolazioni modenesi colpite dall’alluvione : in più Marco ricorda che martedì prossimo ultimo di carnevale non ci sarà la conviviale.
Il Dottor Dallari esordisce ricordando i due fenomeni catastrofici che hanno colpito negli ultimi due anni la provincia di Modena, il terremoto del maggio 2012 e la recente alluvione : mentre per il terremoto non si potevano fare previsioni, l’alluvione poteva essere ampiamente prevista. In che modo? Con il controllo ed il monitoraggio periodico degli argini e con l’eliminazione dei detriti all’interno dell’alveo dei fiumi. La gestione dei fiumi è in capo alla Regione Emilia-Romagna, mentre il controllo degli argini spetta all’ AIPO. Gli argini sono stati costruiti in modo corretto, è stata la manutenzione scarsa o assente : tassi, volpi, nutrie possono avere indebolito gli argini con le loro tane, ma da soli non ce l’avrebbero mai fatta a rompere un argine se ci fossero stati controlli più accurati. Quindi per migliorare la situazione per il futuro bisogna fare due cose : dragare i fiumi (è dal 1976 che non si fa) e monitorare gli argini, con l’aiuto, ad esempio, dei droni.
Il Dottor Brunelli, prendendo la parola, sposta il discorso sui terremoti, le cui cause non sono locali, cioè dove si verifica il terremoto, ma sono globali. La ricerca dell’origine dei terremoti, che altro non è che lo spostamento delle placche tettoniche della terra, la si fa negli oceani : ma proprio la grandissima profondità di questi e l’acqua che c’è sopra ci impediscono di avere le conoscenze che ci servirebbero. Di Marte e di Venere, dove non c’è acqua, sappiamo tutto, della Terra e dei suoi movimenti tettonici sappiamo a malapena il 60%. L’ Italia è al limite di una placca tettonica, quindi è proprio sul punto dove possono verificarsi i terremoti : l’ Italia viaggia verso nord alla velocità di 1 mm/anno nella regione appenninica del nord e di 4 mm/anno nelle regioni del sud. Ecco perché i più grossi terremoti si sono verificati al limitare della catena appenninica, più grossi al sud (Messina, Campania, Aquila), meno al nord. Solo la Sardegna è al di fuori del limite della placca. Gli Appennini sono fatti come dei grandi archi che spingono verso nord, Modena si sposta verso Verona di 1 mm/anno, il movimento è elastico ma ogni tanto, quando si raggiungono delle tensioni notevoli, si scarica il terremoto. Quando la faglia si muove solleva il terreno, a Novi di Modena il terreno si è alzato fino a 75 cm., mentre a Bomporto si è abbassato (ecco anche il perché dello scarso deflusso della recente alluvione) : il Po’ va verso nord, il Secchia ed il Panaro si abbassano verso Bomporto. Se poi a questo si aggiungono l’innalzamento dell’alveo dei fiumi che non vengono dragati e la scarsa manutenzione degli argini, ecco spiegato come il terremoto e l’alluvione abbiano concorso a martoriare le nostre terre della bassa.
Ma come si può fare prevenzione per i terremoti, dato che questi sono assolutamente imprevedibili ? In due modi : costruendo degli edifici adeguati, antisismici e formando la popolazione alla gestione di questi eventi catastrofici. Il nostro terremoto del maggio 2012 non è stato particolarmente forte, si è solo verificato su un terreno debole.
Al termine delle brillanti relazioni, che ci hanno spiegato molte cose sugli avvenimenti che hanno sconvolto la nostra provincia negli ultimi tempi, i due ospiti si prestano gentilmente alle domande dei presenti. La serata si conclude con la consegna di un presente e dei guidoncini dei nostri club.
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