Resoconto Gita di Club Padova – Chioggia 12-13 ottobre 2024
Sabato 12 ottobre, complice una splendida giornata di sole, guidati dal Presidente Riccardo Padovani, che ci ha accompagnati con la consueta affabilità, assieme ad alcuni amici del Rotary Club Muratori siamo partiti in pulmino verso Padova. In Prato della Valle ci ha raggiunti la guida, Silvia Spera che, con grande competenza, ha spiegato le origini del sito e fatto ammirare le statue dei dogi rimaste dopo il passaggio di Napoleone. Ammirata la facciata di Santa Giustina abbiamo raggiunto la basilica del Santo nel cui piazzale antistante è visibile il monumento equestre del Gattamelata di Donatello. La basilica è dedicata a Sant’Antonio, frate francescano nato in Portogallo con il nome di Fernando, vissuto nell’ultimo periodo della sua vita a Camposampiero, in provincia di Padova, dove svolse la sua attività di predicatore e difensore degli ultimi e soprattutto delle donne. Nel 1231, consumato dalle fatiche, sentendo avvicinarsi la fine, deposto su un carro trainato da buoi, venne trasportato a Padova, dove lui stesso chiese di poter morire. Morì all’Arcella, un borgo alle porte della città. Dopo qualche giorno, con solenni funerali, venne sepolto presso la chiesetta di Santa Maria Mater Domini, il suo rifugio spirituale. Nel 1232 in concomitanza con la sua canonizzazione venne iniziata, nello stesso sito, la costruzione della basilica per custodire la sua tomba. Ci siamo quindi recati all’interno della basilica per un momento di preghiera, offerta delle candele, visita alla tomba del Santo e alle sue reliquie. Dalla basilica, attraversando le belle strade e piazze di Padova, costellate di negozi e bei palazzi, ci siamo recati all’Università,(Palazzo del Bo) dove la guida ci ha ricordato essersi laureata in filosofia la prima donna al mondo, nel 1678, Elena Lucrezia Cornaro Piscopia. Abbiamo quindi visitato il primo teatro anatomico stabile al mondo (1595), la cattedra di Galileo Galilei e il cortile nuovo, restaurato da Gio Ponti. Velocemente abbiamo attraversato le vivaci piazze delle Erbe, della Frutta e dei Signori con i loro pittoreschi mercati all’aperto. E’ stata quindi la volta della visita alla Cappella degli Scrovegni, al cui interno abbiamo ammirato lo stupefacente ciclo pittorico realizzato da Giotto. Il ciclo, affrescato da Giotto dal 1303 al 1305 narra la Storia della Salvezza, con la vita della Vergine e di Cristo, i Vizi e le Virtù, concludendosi con il Giudizio Universale. Il soffitto è un manto azzurro cosparso di stelle di incredibile bellezza. Nella adiacente chiesa degli Eremitani, grazie alla guida, abbiamo ammirato quel che è rimasto, dopo i bombardamenti del 1944, degli affreschi realizzati dal giovane Mantegna nella Cappella Ovetari e abbiamo quindi concluso la visita a Padova con un momento di ristoro nello splendido caffè Pedrocchi, con i tipici “cicheti”.
La cena in conviviale con la presenza del Presidente del Rotary Club Chioggia (Distretto 2060) Michele Panajotti, del Vicepresidente Giuseppe Boscolo Lisetto, con le rispettive Consorti e del Segretario Luigi Vianello, ha concluso la giornata in pieno spirito rotariano con lo scambio di doni e gagliardetti. La mattina seguente, dopo la messa, la giornata è proseguita con la visita, accompagnati dagli amici rotariani di Chioggia, del mercato ittico e della chiesa di San Domenico, con al suo interno le “tolete”, ovvero i dipinti su tavola realizzati per ringraziare delle grazie ricevute, una preziosa tela di Vittore Carpaccio, raffigurante San Paolo stigmatizzato e il crocifisso, alto 4,87 metri e largo 3,50, inserito nella nicchia dell’altare maggiore. Il crocifisso, grazie alle analisi fatte, risulta essere di origine nordica, ed è stato trovato vicino all’isola dei frati domenicani in seguito al naufragio della nave su cui era imbarcato, proveniente da Jesi. La venerazione del Cristo di San Domenico, che ha la particolarità, visto dal basso, di porgere al fedele due espressioni diverse, di sofferenza se visto dal lato sinistro del volto, di serenità se guardato dal lato destro; è molto sentita dai pescatori di Chioggia che lo hanno portato in processione nel corso dei secoli XIX e XX. Dopo la visita alla cattedrale, alla torre di Sant’Andrea, dalla quale si poteva ammirare il panorama sulla laguna e il pranzo in uno dei locali dell’affollato Corso del Popolo, ci siamo imbarcati sul “Bragozzo”, la tipica barca da pesca diffusa nell’alto Adriatico che, come diceva il capitano, prima pescava pesci…adesso pesca turisti! Sbarcati in piazza Vigo, sotto lo sguardo vigile del leone che, date le modeste dimensioni rispetto alla alta colonna su cui è stato posto, è stato ribattezzato “el gato”, abbiamo ripreso la strada di casa. In primavera prossima, se l’annata lo permette, avremo ospiti gli amici di Chioggia ed eventualmente verrà valutata l’opportunità di un gemellaggio.
Rosanna Orlando